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L’Aspes fu fondata a Gallarate dai fratelli Sorrentino alla fine degli anni 50 producendo biciclette e nel 1966 presentò il primo modello sportivo Sprint con motore Minaralli P4.
 
 
         
 
 
Dal 1969 iniziò la produzione dei modelli cross e regolarità come la Cross Special 50, l’Apache 125 con motore Maico a disco rotante, fino alla Navaho che portò Felice Agostini alla vittoria del campionato Italiano cross cadetti 1971.
 
         
 
Il marchio Aspes, nome derivante dal cognome (Aspesi) della moglie di Teodosio Sorrentino, rimase impresso nella storia e nel cuore di molti appassionati.
Il cross fu sicuramente una delle discipline per la quale la casa di Gallarate dedicò molte energie, nel 1972 la HOPI 125, subentrata all’Apache, rappresentava il frutto di un grande lavoro, la moto montava un motore di produzione Aspes con cilindro in lega di alluminio con canna riportata in ghisa un alesaggio e corsa di 54x54 mm., una compressione di 12,5: uno e aveva una potenza di 20 HP a 9000 RPM. Montava un carburatore Dell’Orto VHB 29 AS e un cambio a cinque rapporti, il telaio in acciaio a culla chiusa con il forcellone pesava circa 13 kg. e la forcella anteriore tele-idraulica con 150 cm. di escursione era di produzione Aspes.
 
 
         
 
 
La Hopi non era soltanto una moto molto performante ma vantava la quasi totale Italianità dei suoi componenti. L’Aspes raccolse grandi successi nel cross fino alla fine degli anni 70 epoca in cui subì un declino che portò l’azienda a cedere il marchio ad Unimoto nel 1980 fino alla cessazione delle attività nel 1986.
 
         
 
 
 
         
         
         
 
 
         
         
         
 
 
 
         
         
 
 
 
         
         
   

 
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