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Prodotta in meno di 80 esemplari nei modelli 235 e 250 cc. la Guzzi Lodola Regolarità oggi rappresenta un raro pezzo da collezione. Dal 1958 cominciò ad essere in produzione con un assemblaggio fatto a mano, basandosi sul modello stradale, la versione da fuoristrada si avvaleva di ruote maggiorate 3,25/3,50x 18 il posteriore e 250/275x19 l’anteriore, le forcelle erano telescopiche idrauliche e il forcellone posteriore montava due ammortizzatori idraulici con molle a spirale, il telaio veniva rinforzato e la marmitta passava lateralmente, i parafanghi in alluminio erano alti con i porta numeri per quello posteriore.
 
         
 
Dopo il primo modello di 175 cc uscì nel 1959 una nuova versione ad aste e bilancieri maggiorata a 235 cc con alesaggio 68mm e corsa 64mm, il bauletto sotto la sella venne modificato per ospitare la cassa filtro e la potenza fu portata a 14 cavalli a 7500 gm. Nel 1960 , anno in cui la Lodola conquistò il campionato Italiano regolarità per squadre, la moto venne proposta nella versione con albero a camme in testa e a differenza dalle moto ufficiali adottava il tubo di scarico basso piegato verso l’alto nella parte posteriore.

Nel 1961 una ulteriore evoluzione fu costituita dalla cilindrata che saliva a 250cc con un nuovo cambio a 5 rapporti, in oltre il parafango posteriore in alluminio veniva montato esterno alle aste del telaio per poter ospitare un pneumatico con dimensioni di 4,00x18.
 
 
         
 
 

Dati tecnici Lodola regolarità 235 cc.

Motore monocilindrico 4 tempi raffreddato ad aria, cilindrata 235 cc., potenza 14 cavalli a 7500 gm, accensione a bobina-spinterogeno tipo Marelli, carburatore Dellorto, telaio a doppia culla in tubi di acciaio, sospensione anteriore forcella tele idraulica, sospensione posteriore forcellone oscillante con ammortizzatori tele idraulici, velocità massima 130 km/h.
 
         
         
   

 
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