Nel 1951 un giovane ingegnere Spagnolo di nome Edoardo Girò iniziò la progettazione e la realizzazione di nuove motociclette. Utilizzando una parte della fabbrica del padre cominciò a costruire, oltre a versioni stradali, delle motociclette da fuoristrada che nell’arco di pochi anni ottennero rilevanti risultati agonistici. I maggiori successi furono raggiunti nel trial dove la mitica Ossa MAR aprì un decennio che fu caratterizzato anche da ottimi risultati commerciali.
			La stessa cosa non si può dire delle prime versioni da cross che erano molto simili ai modelli da enduro, nel 1965 venne presentata la prima versione denominata Stiletto con il nome ufficiale di Scrambler, la stessa moto leggermente migliorata apparve nel 1971 presentata con un’estetica molto particolare caratterizzata da un serbatoio monoscocca in vetroresina, un parafango posteriore con i porta numeri integrati ed una struttura, sempre in VTR, posta sotto la sella con la funzione di riparo ed una cassa filtro rotonda con apertura laterale.
	Il robusto motore era un monocilindrico con testa e cilindro in lega leggera con una cilindrata di 244, 3 cc, il cambio aveva cinque rapporti, la frizione era a dischi multipli in bagno d’olio con la trasmissione primaria a catena duplex. L’accensione era elettronica Motoplat mentre il carburatore era un Irz da 33 mm. Ammortizzatori e forcella erano della Betor mentre i cerchi Akront. Visti gli scarsi risultati commerciali la Ossa la abbandonò ritenendola un modello obsoleto e si concentro sulla nuova Phantom dotata di un nuovo motore ed un telaio più leggero con caratteristiche di nuova generazione. La Phantom aveva un’estetica più moderna e delle prestazione decisamente superiori alla vecchia Stiletto.
			Dati Tecnici Phantom 250 Motore monocilindrico 2 tempi, alesaggio x corsa 72x60 mm, cilindrata 250 cc, accensione elettronica Motoplat, candela NGK B -10 E, carburatore Bing da 36 mm, cambio a 5 rapporti.

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