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Il Sidecar Trial è uno sport che apparentemente può sembrare più facile del trial tradizionale, ma in realtà non è così. Anche se, nelle gare ad alto livello, gli ostacoli sono meno appariscenti la difficoltà di guidare un mezzo più pesante e sbilanciato rende tutto molto più difficoltoso. Bisogna tener conto,innanzi tutto, che è necessario avere un ottimo feeling di guida all’interno del proprio equipaggio, in oltre la tecnica di guida richiede un allenamento costante e un ottima preparazione fisica.
Non in ultimo partecipare a campionati di buon livello implica affrontare spese non indifferenti, considerando il fatto che in questo sport “di nicchia” gli sponsor sono veramente pochi.
 
 
 
 
Vi sono stati dei casi nei quali diversi piloti di trial hanno realizzato dei sidecar nella speranza di coinvolgere la propria consorte che veniva “abbandonata” regolarmente la domenica e che dopo un pò di tempo cominciava a dare segni di insofferenza. Per questo motivo cercavano di trasmettergli la loro passione facendole iniziare un nuovo sport.
 
         
 
Questo fenomeno in alcuni casi ha funzionato, vi sono tutt’ora equipaggi composti da moglie e marito che vanno “fortissimo” impegnandosi con successo anche in competizioni di buon livello, questo sta a significare che impegnandosi tutto è possibile.
D'altronde la passione dei motori non deve essere per forza un’esclusiva degli uomini!.
Avvicinarsi al sidecar trial non è una cosa proibitiva, se l’intento è quello di costruire un mezzo per divertirsi anche senza pensare a competizioni estreme, i costi possono essere decisamente contenuti. La partenza potrebbe essere l’acquisto di una vecchia moto da trial, e il carrozzino si può realizzare con parti di recupero.
 
 
         
 
 
In passato alcune case motociclistiche avevano realizzato delle “special sidecar” ma oggi sono molto difficili da reperire, la maggior parte dei “side-trialisti” consiste in appassionati meccanici o “pseudo meccanici”. Insomma alla fine chi fa da se……. . Purtroppo non esistono regole fisse di costruzione, nella maggior parte dei casi il sidecar-trial viene impostato in base alle esigenze di guida dei piloti, risulta quindi difficile dare dei consigli precisi su come progettare questo mezzo.
Cercheremo comunque di darvi qualche consiglio e fornirvi qualche immagine per aiutarvi nel vostro intento.
 
         
 
 
 
         
 
Il sidecar è un veicolo asimmetrico e la ruota del carrozzino non è sullo stesso asse di quella della moto. Nasce quindi la necessità di trovare la giusta distanza per il corretto posizionamento che varia secondo il tipo di guida che si vuole dal proprio mezzo . Una delle regole per calcolare la distanza tra l’asse della ruota posteriore della moto e quella del carrozzino consiste in: Peso moto diviso per 10=centimetri tra l’asse della ruota dietro e quella del side; es. moto 270 kg: 10=27 cm., tuttavia il posizionamento richiede dei compromessi; con la ruota molto in avanti il side tira meno a destra ma perde in stabilità, al contrario la distanza ridotta tra i due assi assicura una maggiore stabilità ma tira molto di più e bisogna lavorare di braccia.
Nel side trial bisogna considerare che il passeggero non è seduto in una posizione fissa e quindi non si può calcolarlo un peso inerente al carrozzino, anzi, in questo caso il passeggero ha una funzione molto importante perché deve controbilanciare il mezzo nelle diverse situazioni. Di conseguenza i diversi “stili di guida” del passeggero costituiscono delle variabili notevoli, che non sempre si possono prevedere nella progettazione.
 
         
 
 
         
 
Nei sidecar stradali, il camber, cioè l’inclinazione della ruota del carrozzino verso l’esterno dipende dal tipo, peso e funzione del veicolo stesso e quindi, anche in questo caso, sono le caratteristiche del mezzo a fare la differenza.
Nel side-trial la componente camber deve considerare in più lo stile di guida dell’equipaggio.
Volendo cercare un compromesso tra tutte le diverse variabili possiamo trarre delle sommarie indicazioni utilizzando delle fotografie che mostrano quali sono i punti principali di attacco dal carrozzino al telaio della moto.
 
 
         
 
 
 
         
 
 
 
         
         
   

 
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