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La SWM fu la prima casa Italiana a sfidare l’egemonia Iberica, costituita da Montesa Bultaco e Ossa, cogliendo in tempi brevi il primo titolo mondiale .La storia trialistica della SWM iniziò nel 1977 quando Pietro Kuciukian, Dario Seregni e Giovanni Tosco divennero parte dello staff di sviluppo del primo modello da trial. Il primo prototipo non aveva ancora lo stilizzato serbatoio ma un contenitore cilindrico in alluminio, anche la marmitta era completamente diversa da quella definitiva, il motore venne sviluppato sulla base del 250
 
 
         
 
 
corsa lunga portando l’alesaggio a 76 mm e la cilindrata venne portata a 276 cc, venne completamente rivista la parte termica e l’accensione elettronica del motore crossistico venne sostituita dalle puntine e da una massa volanica più grande, venne in oltre aggiunto all’albero motore un ulteriore contrappeso che fissava anche il pignone della campana della frizione, esternamente il motore presentava uno snellimento del cilindro e della testa. Alla fine del 1977 venne presentata la versione definitiva della serie trial denominata RS –TL Alpaca per il 125 cc e Guanaco per il 320 cc entrambi in colorazioni rosso-bianco, le
 
         
 
sospensioni anteriori erano Marzocchi, il telaio aveva una struttura a monoculla sdoppiato che passava sotto il motore assieme ad una piastra paracolpi in alluminio. Nel 1979 le moto mantennero le stesse caratteristiche dei modelli precedenti alle quali vennero fatte delle migliorie suggerite dall’esperienza maturata nelle competizioni. Il reparto corse SWM-Trial si avvaleva dei piloti: Galeazzi, Tosco e Coutard quest’ultimo si impegnò molto nello sviluppo della nuova moto che aveva il telaio monotrave a doppia culla che terminava
 
 
         
 
 
subito dopo l’attacco anteriore del motore e le pedane arretrate e rialzate. Le nuove moto vennero siglate TLN ed avevano una colorazione Giallo-Nero.
Nel 1980 la SWM schiera una forte squadra per il mondiale costituita dai piloti: Bourgat, Desnoyers, Galeazzi e Lampkin passato alla SWM dopo un burrascoso inizio stagione con la Bultaco, Lampkin riuscì a conquistare il quinto posto al mondiale, e Galeazzi si aggiudicò il campionato Italiano senior.
Nel 1981 i modelli prodotti nelle cilindrate 125,240 e 320 venivano siglati TLNW e subivano modifiche nelle sovrastrutture adottando un nuovo serbatoio in materiale plastico e una sella realizzata in
 
         
 
espanso, inoltre ad arricchire la gamma vennero prodotti due modelli di 50 cc e 80 cc.. Vennero riconfermati i piloti Galeazzi, Bourgat e Lampkin. Fu proprio nel 1981 con Bourgat che la SWM vinse il campionato del mondo con la 320 TLNW. Nel 1982 i modelli TLNW venivano aggiornati dal telaio di colore blu, la squadra corse acquisì il pilota Berny Schreiber che aveva lasciato la Italjet e venivano riconfermati Lampkin, Galeazzi e Tosco, da ricordare anche l’acquisizione di un giovane Michaud.
 
 
         
 
 
In quell’anno iniziò lo sviluppo della 350 Jumbo fortemente voluta da Schreiber che data la sua stazza ben si addiceva a governare le moto di grossa cilindrata. Per il Jumbo venne realizzato un nuovo telaio più leggero e adatto ad ospitare il motore 350, il forcellone in ferro venne sostituito da uno in alluminio, gli ammortizzatori erano due Corte e Cosso e la forcella ant.veniva sostituita da una Betor da 38mm. A fine stagione la squadra SWM conquistò per la terza volta il titolo Italiano con Galeazzi e si piazzò seconda al mondiale con Schreiber.
 
         
 
Nel 1983 Berney Schreiber dovette accontentarsi nuovamente del secondo posto al mondiale che non fu mai più conquistato dalla SWM in quanto già nel corso del 1983 dava segni evidenti di crisi. Successivamente, nel tentativo di risollevare le sorti aziendali, vennero realizzati alcuni modelli di Jumbo motorizzati Villa e dotati di monoammortizzatore siglati TRL 329 MJ, purtroppo la precaria situazione economica della SWM si trascinò ancora per due anni per arrivare alla sua chiusura.
 
 
         
     
Bisogna riconoscere comunque che negli ultimi anni lo sviluppo tecnologico sui modelli da trial aveva portato addirittura a realizzare un modello con raffreddamento a liquido che anticipava di molto i tempi e che avrebbe portato sicuramente anche dei risultati in campo agonistico.
 
         
         
   

 
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