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Molti ci hanno scritto per avere consigli inerenti a come avvicinarsi a questo bellissimo sport, la maggior parte pensano che sia troppo impegnativo e credono che una moto da enduro sia più facile come approccio. Per questo motivo abbiamo deciso di pubblicare questo “special” per fare un po’ di chiarezza sul trial, come si guida, quali motociclette si prestano per iniziare, i costi ed altre cose.
 
 
         
 
1° Punto. Cosa è il Trial
Il motociclista che pratica il trial è un virtuoso. Nel mondo degli esperti guidatori di mezzi a due ruote, potrebbe essere paragonato al giocatore di scacchi. La sua abilità non è appariscente e non può certo essere identificata con la velocità e col rumore tipici degli altri sport motociclistici. Il trial esige una finezza manuale che sfugge a ogni descrizione.
Oggi le gare di trial sono aperte a tutti, si parte da categorie per esordienti, estremamente facili, fino ad arrivare al campionismo più esasperato, si può in oltre partecipare a gare per moto storiche, per moto d’epoca o semplicemente per moto “vecchie”, ci sono anche dei bellissimi raduni per moto alpinisti su percorsi suggestivi.
Le gare di trial sono di solito disputate nei boschi, sul costone di una montagna, in una gola rocciosa, in un torrente, in zone fangose o paludose, sono costituite da un numero di circa 10 prove speciali chiamate “Zone” che sono tracciati lunghi circa 50 metri delimitati da una fettuccia, all’interno vi sono delle frecce che obbligano i passaggi , in ogni zona si trova un giudice che segna le penalità di ogni pilota. Il pilota inizia il giro di trasferimento che lo porta alla prima zona, qui ha la possibilità di ispezionare il percorso a piedi successivamente si mette in coda con gli altri piloti che a turno dopo il fischio del giudice possono effettuare la prima prova.
Dopo aver ricevuto il segnale di via il concorrente parte guidando in posizione eretta sulle pedane della moto, l’obbiettivo consiste nel riuscire a fare il percorso netto, il che significa che il pilota, stando ritto sulle pedane, deve evitare che i suoi piedi tocchino terra. Nel caso di caduta o fuoriuscita dal percorso accuserà il massimo delle penalità.
Uno dei grossi vantaggi di una gara di trial è che è possibile disputarla su un appezzamento di terreno di ridotte dimensioni. Con la crescente penuria di aree libere ,almeno quelle permesse ai motociclisti, una gara di trial può essere disputata su un ettaro di terreno a condizione che ci siano le difficoltà prescritte dal regolamento. Le zone di gara sono abbastanza corte da permettere agli spettatori di vederle per intero e le altre sezioni, di solito, sono dislocate nella stessa area tanto che una breve passeggiata nei boschi permette di spostarsi da una zona all’altra.
Naturalmente per divertirsi non è necessario fare le gare, può essere sufficiente incontrarsi con un gruppo di amici tracciare qualche zona e cimentarsi nel cercare di farla al meglio, o addirittura fare un giro nei sentieri di un bosco, in tutti i casi avere una base di insegnamento sulla tecnica di guida vi permetterà di divertirvi molto di più.
Le moto da trial degli ultimi vent’anni sono leggere e maneggevoli e permettono di affrontare percorsi che per le altre moto sarebbero quasi proibitivi, il trialista neofita anche se non ha esperienza sa che può disporre di un mezzo che lo tirerà fuori dai guai con estrema facilità, in oltre le dimensioni contenute ed il peso ridotto evitano, nella maggior parte dei casi, delle cadute rovinose.
Quando si decide di acquistare una moto da trial per iniziare bisognerebbe tener conto di alcune cose: la prima sta nel fatto che non sappiamo se questo sport ci piacerà realmente e quindi sconsigliabile comprare una moto nuova, la seconda sarà capire che tipo di moto usata ci conviene cercare, in ultimo dovremo essere consapevoli che iniziando uno sport nuovo non dovremo abbatterci alle prime difficoltà.
 
         
 
2° Punto. Che moto comprare
Oggi il mercato offre una svariata scelta di mezzi, una cosa importante è non lasciarsi attirare da un prezzo estremamente basso in quanto potrebbe portarvi all’acquisto di un mezzo che non vi garantirebbe affidabilità e reperimento ricambi, ritrovarsi con una motocicletta inusabile sarebbe un brutto inizio. Vi consiglio di evitare moto più vecchie del 1986/87 perché rientrano in una categoria troppo vecchia, sono moto poco maneggevoli, pesanti, spesso con freni a tamburo e due ammortizzatori. La fine degli anni 80 ha segnato un grande cambiamento nelle moto da trial, la Beta, per esempio, con il TR 34 ha dato inizio ad una svolta tecnica importante creando una moto che surclassava tutte le altre e che tuttora mantiene ottime caratteristiche non solo come prestazioni ma anche come robustezza, in oltre i ricambi sono di facile reperimento.
Anche la Fantic 305 era una buona moto ma purtroppo i ricambi non si trovano molto facilmente, trattando le motociclette di fine anni 80 è doveroso parlare anche dell’Aprilia climber che anche se un pò più massiccia aveva buone doti per il moto alpinismo.
La Beta tuttora produce motociclette molto performanti ed affidabili, lo dico non solo perché ho corso dodici anni con quasi tutti i modelli Beta, ma perché ho potuto provare tutte le altre, di conseguenza credo di poter dare dei pareri basati sull’esperienza “sul campo”.
Tornando ai consigli sulla “prima moto” credo che il TR 34 si possa inserire tra le moto “comprabili”.
Passando agli anni 90 credo che la scelta possa essere: Montesa 315, Beta Tecno/Rev.
In ultimo, per chi ha la possibilità di spendere di più, tra le moto del 2000 potrebbe esserci:
Beta rev, Beta evo, Montesa 4T, Gas Gas (da controllare bene).
Nel comprare una moto da trial usata è consigliabile verificare bene le sue condizioni, ci sono infatti alcuni elementi che possono dimostrare se la moto è stata molto sfruttata oppure no.
Il paracolpi motore di una moto che ha molte ore sarà sicuramente molto rovinato, come le pedane, i coperchi carter motore, il forcellone post. e i gambali delle forcelle, tutte queste sono parti che difficilmente vengono sostituite, per contro si possono trovare motociclette che hanno un’estetica ottima ma che hanno percorso molto asfalto, in questo caso la parte sfruttata è sicuramente il motore, che andrebbe ben controllato avvalendosi magari di un meccanico di fiducia.

 
         
 
3° Punto. La Manutenzione
Tutte le moto da fuoristrada hanno bisogno di maggior manutenzione delle altre, le parti che maggiormente necessitano di cure più assidue sono: il filtro dell’aria ,la catena, i pneumatici, i freni e il controllo della bulloneria, in oltre nelle moto raffreddate a liquido bisognerà controllare sovente il livello nel radiatore ed il buon funzionamento della ventola.
Il filtro dell’aria, con molta probabilità è l’elemento che più di altri contribuisce all’usura del motore se non viene pulito regolarmente. La sua funzione è infatti quella di impedire alla polvere di entrare nel motore e creare danni, per questo motivo è necessario lavarlo molto bene con della benzina e ungerlo con un olio apposito che ha una densità superiore rispetto l’olio da miscela.
I pneumatici della moto da trial, se sono vecchi, andrebbero sostituiti anche se i tasselli sono ancora in buone condizioni, purtroppo nel tempo tendono ad indurirsi non garantendo più una sufficiente aderenza, in oltre la pressione andrebbe controllata ogni volta che si usa la moto, la motivazione sta nel fatto che utilizzando pressioni molto basse (0,3 post. – 0,4 ant.) la minima fuoriuscita d’aria che può avvenire nel tempo potrebbe compromettere il pneumatico.
La catena è l’elemento che più è esposto ad usura in quanto non ha protezioni, è infatti importante non solo controllare spesso la giusta tensione utilizzando le chiocciole poste sul perno ruota ma è anche importante tenerla pulita lavandola con dei prodotti sgrassanti e successivamente dopo averla soffiata oliarla leggermente. Non conviene usare del grasso in quanto si impasterebbe con la polvere agendo da levigante.
I freni a disco (gli unici che garantiscono una buona frenata) non vanno mai lavati con gasolio o benzina, in oltre le pastiglie andrebbero pulite saltuariamente con della carta a vetro e annualmente sostituite verificando sempre che non ci siano perdite di olio dai pistoncini della pinza.
In ultimo è importante verificare spesso che tutti i bulloni della moto siano sufficientemente serrati onde evitare danni strutturali o brutte sorprese come un manubrio che si sposta.
Queste sono regole base della manutenzione, in una moto ben costruita e robusta possono essere sufficienti per utilizzare il vostro mezzo senza problemi, naturalmente non bastano a garantire il buon funzionamento all’infinito.

 
         
  4° Punto. Qualche consiglio di guida

 
   
Se volete iniziare a fare trial con l’obbiettivo di vincere un mondiale e avete un’età superiore ai 10/12 anni, vi consiglio di lasciar perdere, purtroppo oggi per conseguire grandi risultati in questo sport bisogna iniziare in tenera età seguiti da persone in grado di farlo.
Se invece volete iniziare un bellissimo sport per divertirvi avere delle soddisfazioni e mantenervi in forma sicuramente avete fatto un’ottima scelta
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Primo consiglio di Guida: prendere confidenza con il mezzo

Se nella vostra vita avete guidato soltanto uno scooter o una motocicletta stradale l’impatto con una moto da trial vi lascerà un pò titubanti, vi sembrerà di salire su un trabiccolo al quale hanno rubato la sella ed hanno spostato la leva del cambio per farvi un dispetto!.
Se è così non preoccupatevi è una reazione normale, la moto da trial (a parte versioni da moto alpinismo) non possiede sella in quanto il trial si fa in piedi sulle pedane, e la leva del cambio è spostata in avanti ed in alto per due motivi, il primo è per non rischiare di inserire un’altra marcia o addirittura la folle mentre si guida il secondo è per evitare la stessa cosa urtando la leva contro una pietra o una radice, le prove di trial (zone) infatti si fanno solitamente con una marcia la prima o la seconda, è quindi inutile avere una leva vicino al piede. In oltre per inserire le altre marce più lunghe durante il trasferimento la leva risulterà più comoda per cambiare in posizione eretta.
Quindi il primo consiglio sta proprio nell’abituarvi a guidare in piedi sulla moto, in questo modo avrete con il tempo la possibilità di regolarvi la posizione del manubrio e delle leve in funzione della vostra altezza.
Cercate i mantenere la posizione con gomiti e ginocchia leggermente flessi, le spalle il più possibile allineate al manubrio ed avere la leva del freno posteriore con poca corsa e ben posizionato.
Scoprirete che anche per mettere in moto tramite la pedivella è più comodo farlo in piedi sulla moto, per questo potrete inizialmente aiutarvi tenendo la moto sul cavalletto o appoggiata contro un albero o altro.
Cercate di abituarvi ad usare il dito indice per la frizione ed il dito indice per il freno ant. in questo modo avrete in qualsiasi condizione una salda presa sulla manopola e quindi una maggiore padronanza del mezzo.
Prendete confidenza con la moto percorrendo sentieri facili finchè non vi sentite sicuri, è meglio imparare BENE qualcosa di facile piuttosto che tentare qualcosa di più difficile! e riuscirci per pura fortuna!.
Imparare a fare BENE un gradino di 30 cm. è più utile che tentare, confidando sempre nella fortuna, di fare un gradino di un metro! (questa è una delle regole più importanti!).


 
         
 
Secondo consiglio di Guida: imparare a curvare

Se siete abituati a guidare una moto stradale dove ci si butta con tutto il corpo all’interno della curva dimenticate tutto! Nel trial le curve si affrontano in un modo completamente diverso.Innanzi tutto bisogna capire che più togliete peso all’avantreno meglio curvate, vi sembrerà un controsenso ma più alleggerite la ruota davanti e più riuscirete a curvare stretto. Con questo non vuol dire che dovete alzare la ruota, ma dovrete cercare di posizionare il vostro posteriore più indietro possibile e dalla parte opposta della curva in oltre dovrete cercare di mantenere il tronco dritto e le spalle allineate al manubrio (vedi foto sopra). Non dimenticate il fatto che curvando sia a destra che a sinistra dovrete essere in grado di frenare sia con il freno posteriore che con l’anteriore. Può sembrare una manovra da contorsionisti ma dopo qualche volta vi verrà naturale.
Non dimenticate che in qualsiasi condizione di salita o discesa una curva è sempre una curva e anche se sarà necessario portare i pesi un po’ più avanti o in dietro la dinamica è sempre la stessa.
Prendete confidenza con le curve fino a quando non vi sentite sicuri e se vi capita di cadere sappiate che è importante prendere confidenza anche con le cadute, questo vi permetterà con il tempo di rischiare molto meno facendo cose più difficili.
Credo sia superfluo dire che le protezioni sono una cosa importantissima, avere un buon paio di stivali in cuoio un casco e dei guanti vuol dire ,nella maggior parte dei casi, non farsi male. Nel trial non conta assolutamente la velocità, anzi vi accorgerete che più riuscite a guidare piano più avrete modo di acquisire padronanza del mezzo, siete voi che portate la moto non il contrario. Per questo motivo è importante avere un comando frizione molto morbido che vi permetta con un dito di gestire in qualsiasi condizione la trazione del mezzo, il dito indice sinistro deve sempre essere sulla leva della frizione, come il dito indice destro deve sempre essere sulla leva del freno anteriore. Quindi nell’affrontare una curva (sempre a bassa velocità con la prima o la seconda marcia) dovrete impostare bene la posizione del corpo e utilizzando acceleratore e frizione dosarli in funzione della necessità di avanzamento, anche il freno posteriore potrà esservi utile, in quanto rallentando leggermente la moto, si eviterà che questa sfugga dalla traiettoria desiderata. Dovrete in qualsiasi condizione poter arrestare la moto usando frizione e freni, sbagliare traiettoria in curva senza essere in grado di recuperare o fermarvi in tempo può portarvi a fare brutte cadute
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Terzo consiglio di guida: come affrontare un ostacolo

Prima di affrontare degli ostacoli sarebbe buona norma imparare ad alzare la ruota anteriore con disinvoltura, è un’operazione molto semplice che richiede il più delle volte soltanto una brusca accelerata. La cosa importante è farlo in spazi ristretti controllando bene che la ruota davanti atterri dove vogliamo noi, anche in questo caso la posizione del corpo è molto importante.
Procedendo ad una velocità molto bassa e con una marcia corta, per alzare la ruota davanti sarà necessario tirare la frizione e rilasciarla dando un pò di gas, dovremo portare in avanti il corpo cercando di essere il più elastici possibile e cercando di non appenderci troppo al manubrio.
Questa è la manovra base che vi permetterà di fare in modo di cominciare ad oltrepassare piccoli ostacoli . nel momento in cui la ruota anteriore ha superato l’ostacolo dovrete ricordarvi che avete ancora una ruota che deve oltrepassare è nel momento di contatto dovrete cercare di flettere le gambe cercando di essere più elastici possibile. Ricordo che parecchi anni fa vedendomi oltrepassare un ostacolo malamente, Renato Chiaberto (grande pilota) mi disse: “piega le gambe fai venire su la ruota posteriore senza troppa resistenza, se alleggerisci bene, la moto sale su da sola!”. Questo consiglio mi fu molto utile , mi resi conto in poco tempo che la buona riuscita di manovre anche più difficili dipende da quanto noi riusciamo ad essere elastici e riusciamo ad alleggerire la moto.
Con il tempo vi accorgerete che per oltrepassare piccoli ostacoli è sufficiente alzare di poco la ruota anteriore dopo aver caricato il retrotreno quindi vi basterà alleggerire flettendo la gambe per permettere alla ruota post.di passare sull’ostacolo senza resistenza. Anche in questo caso vi consiglio di prendere molta confidenza con questa manovra che dovrà diventare istintiva.
Nell’affrontare un ostacolo più grande, i movimenti istintivi vi serviranno molto perché non rischierete di trovarvi in una situazione pericolosa.



 
 
     
 
Quarto consiglio di guida: imparare l'equilibrio

Il trial è sicuramente uno sport dove l’equilibrio ha una grande importanza, per iniziare è sufficiente imparare ad andare il più piano possibile, ma in seguito vi accorgerete che riuscire a fermarvi in equilibrio sulla moto vi servirà a molto.
Inizialmente provando a stare in equilibrio farete una fatica bestiale senza ottenere grandi risultati, per questo motivo potreste provare alcuni escamotage che facilitano l’apprendimento. Il primo potrebbe essere posizionarvi con la ruota anteriore vicino ad una pietra o un tronco e facendo leva con la ruota aiutarvi a stare fermi, il secondo, sicuramente più spettacolare, sta nel scendere molto piano da una pietra puntare la ruota ant. sul terreno cercando di imprimergli più carico possibile, in questo modo, agendo sul manubrio, potrete facilmente contrastare la perdita di equilibrio.
Imparare a stare fermi sulla moto in equilibrio richiede molto allenamento, solo il tempo vi permetterà di acquisire istintivamente questa capacità. Successivamente potrete imparare a spostare la moto sia davanti che dietro ed eventualmente retrocedere sempre stando in equilibrio, sono tutte manovre utili per facilitarvi l’affrontare un ostacolo ma credo che siano tutte cose da prendere in considerazione nel tempo dopo che avrete acquisito una grande padronanza nel fare cose più facili.


 
 
Per concludere....................
     
  Per divertirsi è sufficiente imparare bene le regole base che sono importanti soprattutto per non farsi male! Imparate ad andare piano, occhio alla forestale e buon divertimento.

 
 
 
Mario Franzeri
 
         
 
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