Home
Contattaci  

     
   
     
 
 
     
 

Verso la fine degli anni 80 il trial è cambiato notevolmente, il monoammortizzatore e i freni a disco hanno contribuito molto alla nascita di una guida più spettacolare costituita da salti,spostamenti e ostacoli molto impegnativi.
Le moto con due ammortizzatori caratterizzano un'epoca nella quale la guida era solamente copiata con pochi salti e molta attenzione all’aderenza, le sospensioni posteriori avevano una corsa ridotta e le regolazioni erano limitate al precarico delle molle. Nel primo schema si può notare che la molla adottava due tipi di spire, le prime più fitte davano la morbidezza nella prima parte della corsa. La parte idraulica, era costituita da un insieme di passaggi forzati per l’olio che smorzavano la corsa dell’ammortizzatore.
 
 
         
 
 
Successivamente venne adottato il sistema misto olio e gas che permetteva di regolare la compressione ed era costituito da una membrana posta al fondo del corpo che divideva le due parti olio/gas, al fondo del corpo (astuccio) vi era una valvola per regolare la pressione all’interno della camera con il gas. In questo modo, nella fase di compressione, il pistone scendendo comprimeva l’olio e la pressione creata andava a sfogarsi contro la membrana che comprimeva il gas .Il salto di qualità costituito dal monoammortizzatore permise di realizzare una singola unità idraulica che garantiva un’omogeneità nelle regolazioni, in oltre i cinematismi (adottati da tutte le case) razionalizzavano la progressione in funzione della posizione della ruota. Nel secondo schema si può anche notare la regolazione in estensione che è collegata alla parte alta dello stelo e che regola l’afflusso di olio.
 
         
 
Agli inizi degli anni 90 (terzo schema) vennero adottate ulteriori innovazioni : la membrana era posta a parte e venne introdotto un rubinetto il quale aveva la funzione ,attraverso le sue posizioni graduate, di far defluire l’olio verso la membrana nella quantità voluta e quindi si aveva una regolazione finissima della compressione.
Trattando le sospensioni posteriori di motociclette che hanno circa vent’anni emerge il problema legato al peso. Infatti nella maggior parte dei casi anche i monoammortizzatori venivano realizzati con materiali piuttosto pesanti. Anche in questo caso esiste la possibilità di realizzare delle parti utilizzando metalli “nobili”. Abbiamo cercato di fare una considerazione legata ai costi e alla difficoltà nel costruire parti molto complesse e in conclusione abbiamo potuto verificare che conviene utilizzare un monoammortizzatore di ultima generazione che oggi si può acquistare con cifre abbastanza abbordabili.
 
 
         
   

 
Home | | Note legali